Delitto dell’ascensore, prima battaglia in aula sulla crudeltà e sull’ergastolo

Tutto parte dalla riforma Cartabia, che vieta il rito abbreviato per i reati che prevedono il massimo della pena. Per questo il pm Buccini aveva chiesto il giudizio immediato di fronte alla Corte d’assise e l’udienza era già stata fissata il prossimo 24 febbraio, ma nel frattempo i due avvocati hanno chiesto al giudice che venga esclusa l’aggravante e svolto l’abbreviato. E così il gup Benedetta Vitolo ha deciso di fissare un’udienza il 17 aprile per sentire la tesi delle due parti prima di decidere.

La procura, nel suo capo d’imputazione, aveva sottolineato «l’efferata violenza e crudeltà» dei due cugini, di 32 e 35 anni, nei confronti del 32enne di Salzano, «colpevole» di essere entrato dalla porta aperta della loro abitazione pensando che fosse quella di una donna con cui aveva appuntamento allo stesso piano ma in una scala diversa. L’auto, topsia aveva infatti ricostruito che i moldavi avevano colpito a mani nude Nardelli all’interno dell’ascensore di un metro per un metro, dove lui si era rifugiato, «continuando entrambi a infierire su di lui in tutte le parti del corpo, senza che questi avesse la possibilità di scampo»; e parlava poi di «particolare violenza esercitata, causa di inutili sofferenze aggiuntive», con gravi traumi cranico-facciali, un’emorragia cerebrale e molteplici fratture costali e lesioni varie. Ma la difesa punta anche su una derubricazione dell’accu

L’accusa Per la procura i due cugini moldavi avevano infierito su di lui a lungo da omicidio volontario a preterintenzionale o addirittura in eccesso colposo di legittima difesa. Secondo gli avvocati, infatti, i Rusu avrebbero reagito a un’intrusione inattesa – erano a letto poco dopo le 23 che stavano mangiando e bevendo grappa, quindi probabilmente anche un po’ su di giri – che ha portato a un’aggressione reciproca: gli omicidi pensavano che fosse un ladro, la vittima di essere finito in una trappola. Un supplemento di autopsia chiesto dal pm Buccini al medico legale ha però riscontrato che «le lesioni sulle mani di Nardelli per tipologia e sede di locazione non dimostrano azioni violente da parte sua».


Darrell Wallace

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